FRANCESC DE VINATEA

Tutte le piazze e i giardini delle città importanti vengono arricchite con statue che generalmente rappresentano personaggi storici, leggendari o mitologici e ognuna di loro nasconde un’interessante storia da raccontare.

 

 In quest’articolo parliamo del monumento dedicato a Francesc de Vinatea che, nonostante si trovi situato nel bel mezzo della piazza più grande di Valencia, la “Plaza del Ayuntamiento”, molto spesso viene ignorato passando inosservato. 

 

Francesc de Vinatea (Francisco de Vinatea in castigliano) fu un cavaliere del Regno di Valencia del XIV secolo e un’importante figura della storia di questa città. Figlio di un militare agli ordini di Jaime I, il re della Riconquista Cristiana, studiò legge e raggiunse la massima carica occupando il grado di “jurat en cap”, cioè giudice più importante di Valencia, città capitale del Regno.

 

 Per molti è considerato uno dei fondatori della patria valenciana e soprattutto viene ricordato per essersi fortemente opposto alla politica feudale del re Alfonso IV di Aragona che pretendeva di lasciare in dote grandi territori del Regno di Valencia al figlio della sua seconda moglie. Grazie all’opposizione di Vinatea, finalmente il re rinunciò al suo progetto.

 

 Nonostante ciò, per molti altri, questo personaggio non è visto come figura positiva, infatti la sua vita fu macchiata da un atroce delitto. Nel 1319 uccise a sangue freddo la sua prima moglie e il suo amante, scudiero e uomo di fiducia dello stesso Vinatea, presi in flagrante. Il crimine inoltre presentava con se un ulteriore aggravante, la donna nel momento della morte era incinta.

Il fondatore della Patria con delitto

Delitto  e "castigo" di Francesc de Vinatea

Il delitto fu subito confessato e quasi altrettanto velocemente fu perdonato dal re Jaime II che seguendo le usanze medievali, considerò il crimine come delitto d’onore ; l’unica punizione fu il pagamento di una multa di 600 “maravedíes” (monete d’oro dell’epoca). 

Uccidere la propria moglie per una questione d’onore, è stato considerato come un atto ammesso nella legislazione spagnola fino al 1963. Le origini di questa pratica brutale e maschilista risalgono al Diritto Gentilizio Romano che attribuiva al “paterfamilias” potere assoluto sulla vita della propria sposa e anche delle proprie figlie. Fu l’imperatore Augusto che nel 18 a.C. promulgò la “Lex Iulia de Adulteriis Coercendis” con la quale era concesso ripudiare ed anche giustiziare la moglie adultera. 

La Repubblica spagnola abolì il concetto e la pratica di tale legge, anche se posteriormente negli anni 40 con l’avvento della dittatura franchista venne recuperata al fine di ricondurre la società alle “buone maniere” secondo il parere del dittatore. 

Questa pratica assassina e barbara conosciuta con l’eufemismo di crimine passionale fu finalmente eliminata dal Codice Penale spagnolo nel 1963; in seguito con la riforma del Codice Civile del 1975 sparisce la figura dell’uomo come capofamiglia e definitivamente con la Costituzione del 1978 viene instaurata la non discriminazione legale per ragioni di sesso.

 Come ultima curiosità, la statua di Francesc de Vinatea venne posizionata nel 1993 nella Plaza dell’Ayuntamiento di Valencia dove in precedenza fino al 1983 si trovava la statua equestre del generale Franco e la piazza era chiamata “Plaza del Caudillo”.

Guido

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